
Finisce sempre a taralli e vino, anzi a frecedduzze
Il 3 febbraio a Ruvo di Puglia c’è la festa del patrono, San Biagio, e tra eventi e cerimonie, non possono mancare le classiche frecedduzze
Taralli e vino? E perché invece non frecedduzze e vino, visto che siamo in piena festa patronale, a Ruvo di Puglia? Il 3 febbraio, tra cerimonie e festeggiamenti, la cittadina in provincia di Bari, celebra il suo santo patrono, San Biagio, e i ruvesi sono già in cucina a preparare le frecedduzze, una sfiziosa e divertente variante dei più classici taralli pugliesi. A differenza della versione più nota, quella ruvese, è caratterizzata dalle particolari forme: mano, piede, bastone e croce, che ricordano il miracolo della gola, in cui il Santo impose le mani per salvare un bambino che si stava soffocando.
Naturalmente, come nella più classica delle tradizioni, non può mancare un buon vino bianco, ma stavolta non lo useremo solo per accompagnare i deliziosi stuzzichini, ma anche per prepararli. Infatti, la ricetta originale dei taralli, e quindi anche quella delle frecedduzze, prevede nell’impasto un’abbondante dose di vino bianco. Ma vediamo nel dettaglio la ricetta.
Ingredienti
- 500 g di farina
- 200 ml di vino Bella Vite bianco
- 125 ml di Olio Extra Vergine di Oliva
- 1 cucchiaio di sale fine
- Creatività e un po’ di manualità per creare i taralli a forma di mano (o della forma che preferite)
In questa variante non è presente il finocchio, tipico della ricetta più classica dei taralli pugliesi.
Preparazione
Fare le frecedduzze è un’arte. Sembra facile, ma il procedimento nasconde diverse difficoltà, spesso non molto evidenti, quindi non vi arrendete se i primi risultati non saranno eccellenti, ma riprovate finché il risultato non sarà di vostro gradimento. Iniziamo.
- Disponete la farina a fontana e aggiungete l’olio, il vino e il sale, impastando velocemente ed energicamente. Non mollare finché l’impasto non risulterà compatto ed elastico.
- Fate una palletta con l’impasto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare un’oretta al fresco.
- Riprendete l’impasto e lavoratelo fino a formare un cordoncino alto circa un centimetro. Tagliate pezzettini da circa 4 cm e lavorate la pasta producendo quante più manine potete.
- Quando l’impasto sarà finito, mettete a bollire abbondante acqua in una pentola larga. Buttatevi le frecedduzze cinque per volta e recuperatele quando torneranno a galla. Poggiatele quindi su un canovaccio pulito ed asciutto.
- Accendete il forno a 200 gradi per farlo scaldare. Nel frattempo prendete una teglia da forno e ricopritela con carta da forno. Disponeteci le frecedduzze e fatele cuocere per 30 minuti circa o finché non saranno ben dorate.
- Al termine spegnete il forno lasciandovi le frecedduzze dentro per una decina di minuti, così non si ammorbidiranno ma resteranno croccanti.
Servitele come stuzzichino insieme ad un bel brick di Bella Vite bianco, e buona festa di San Biagio!
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